domenica 19 giugno 2011

Santanchè : “Un malato. Qui andiamo tutti a fondo”

Una telefonata cambia la vita. Ma qualche volta anche i connotati. Prendete Daniela Santanchè, che non può più farsi vedere in pubblico. Aveva impiegato migliaia di ore e di unghie per difendere in pubblico il suo Cavaliere, a giurare che mai guardò, né toccò, né spogliò a pagamento, figurarsi: alle sue cene eleganti solamente si conversava con bambole di vent’anni, ma laureate e Carlito Rossella istruiva lui e loro su come si usano gli stuzzicadenti nel castello di Balmoral, uno spasso.

Poi salta fuori quella conversazione con il suo orsacchiotto Briatore, e tutti gli imbrogli svaniscono. Il re resta (letteralmente) nudo. Sotto la luce impietosa della verità. Irriso da chi sa: “Un malato. Qui andiamo tutti a fondo”, dice al telefono la sua buona amica. E quel dire di un attimo, disdice tutto il resto di mesi e anni. Fa cadere il palcoscenico, brucia la vanità delle bugie. La obbliga alla fuga. Forzandola a nascondersi in quei reparti segreti di chirurgia plastica del Potere, dove da tante teste inservibili se ne fabbricano di nuove. E allora anche lei rinasce, senza più tacchi, ma identica arroganza. E la nuova faccia di un tizio che dicono si chiami Stracquadanio



Pino Corrias sul Fatto Quotidiano

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voleranno carte bollate

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