(....) ormai lì, in tivù, si va solo per picchiare sui deboli. Sugli elettori meno avvertiti,
meno informati, meno attenti. E, paradossalmente, tanto più aumentano i cittadini che si emancipano dall’informazione televisiva, quanto più diventa pressante e invasiva la propaganda verso quelle persone che invece sono ancora chiuse nella gabbia dei sei-sette canali genaralisti, quindi influenzabili da uno schermo.
Il risultato è che la corsa all’apparire in tivù ha ormai qualcosa di vomitevole: ai limiti della circonvenzione d’incapace, della violenza sugli anziani, sui bambini o sui disabili
Altro che par condicio: bisognerebbe imporre il divieto per i leader di apparire in tivù per i tre mesi che precedono il voto. Mica per punire i leader, ma per tutelarne le vittime.
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