lunedì 21 luglio 2014

Il bambino mangia a scuola? Se è povero no

Tutto è iniziato nel piccolo comune bresciano di Adro dove il sindaco leghista ne fece una questione di principio discriminante: chi è indietro con i pagamenti non entra. Era il 2010 e Oscar Lancini decise di sospendere il servizio mensa e scuolabus per le famiglie che non pagavano regolarmente la retta. La decisione rimbalzò sui giornali e sollevò un polverone. Per evitare che nessun bambino restasse senza pranzo e trasporto, l’imprenditore bresciano Silvano Lancini versò di tasca propria 10 mila euro e saldò il debito delle famiglie. Poi alle rette pensarono la Caritas e altri volontari generosi fino a novembre 2012. Ma il caso non si sgonfiò. Fino a quest’anno ai 30 euro mensili delle famiglie in difficoltà economica ci hanno pensato gli insegnanti dell’istituto. Nel frattempo il sindaco ha finito la sua carriera con l’arresto: avrebbe favorito alcune aziende nella gara d’appalto per la realizzazione di alcune opere in paese.
— Dall’articolo “Il bambino mangia a scuola?
 Se è povero no” di Michele Sasso
  

Nessun commento:

voleranno carte bollate

https://www.facebook.com/giorgio.schiavinato/posts/10218479093226359