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Negli ultimi giorni la storia di questo Paese ha dimostrato, per l’ennesima volta, che in politica per ottenere qualcosa gli ideali non bastano. Bisogna sapere anche fare strategia. Scegliere i tempi giusti. Manovrare le leve che muovono qualcosa. Aprire e chiudere porte. Il mandato morale, anche se c’è, non basta. Anzi non serve. E in politica, se non si serve a qualcosa, è come non esserci. Come non essere mai stati eletti.
Matteo Renzi è invece uomo privo di ideali. È un contenitore di ambizioni smisurate e di narcisismo illimitato, all’interno del quale può passare di tutto, purché serva: l’antiberlusconismo e il Nazareno, la sinistra e la destra, la sottomissione al Vaticano e i diritti civili, l’asfaltamento degli avversari o il loro ripescaggio, gli accordi e il loro tradimento. Per questo Berlusconi diceva “mi somiglia”. Mica perché Renzi è “di destra”. Ma perché Renzi è solo di Renzi: proprio come Berlusconi era solo di Berlusconi. Si somigliano, in effetti: niente ideali, solo ambizione ed estensione illimitata dell’io. È una somiglianza prepolitica, anche se poi in politica
ha le sue conseguenze.”
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