giovedì 22 novembre 2012

Nobel subito!


Katia è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte. 

Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e le frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti). 

La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Katia diventa il più importante della città. 

Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora. 

La banca di Katia, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: “il collaterale a garanzia”. 

Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Katia e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond. 

I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano. L’articolo continua qui sotto. 
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond. 

Un giorno però, alla banca di Katia arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite. 

A questo punto Katia, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi. 

Katia non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi. 

Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada. 

Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%. 

La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza. 

Intanto i fornitori di Katia, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare. 

Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%. 

Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce. 

Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza. 

Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero. 

Per reperire i fondi necessari il governo sta tartassando quelli che non sono mai stati al bar di Katia perché astemi o troppo impegnati a lavorare. 

proust2000

domenica 18 novembre 2012

Ve lo spiego con due vignette



Briatore: lui ha vinto 7 mondiali di Formula 1

 Visto da vicino nello studio di Servizio Pubblico, è veramente adorabile. 
Ha un processo per un’evasione fiscale da 5 milioni e tuona contro il “fisco Dracula che succhia soldi ma non restituisce nulla” (li succhia agli altri, ovviamente).
 Porta occhiali da sole azzurrini, un doppiopetto modello Chicago anni 30, un paio di babbucce bicolori davvero notevoli e, mentre è lì, in studio, traffica sull’iPad per twittare con i prestigiosi Paola Perego e Red Ronnie: “Manichino della Coin pontifica” e “robe da matti”. La Costamagna riepiloga il suo curriculum giudiziario e lui la chiama “maestrina” e la accusa di “dare lezioni”, ignaro dell’esistenza di un oggetto per lui misterioso: il giornalismo.
A chiunque obietti qualcosa, risponde che lui ha vinto 7 mondiali di Formula1 (poi naturalmente ne uscì per un caso di frode sportiva) e gli altri no: come quel suo amico che, al professor Spaventa candidato nel suo collegio a Milano, obiettò: “Prima provi a vincere un paio di coppe dei campioni”. Un’analista seria come la Penelope tenta di spiegargli, dati alla mano, che le tasse sono alte perché metà dei contribuenti non le pagano, ma lui la liquida con un elegante “non rompere i maroni, sei qui per vendere il tuo libro, i tuoi numeri ce li giochiamo al lotto”. In effetti lui coi numeri ha qualche difficoltà, fin da quando agguantò con una certa fatica (lo chiamavano “tribùla”) il diploma di ragioniere in quel di Verzuolo (Cuneo). E la Costituzione è stata scritta “nel 1945, in quegli anni lì no?”, dunque è superata. Non conosce nemmeno la sua età, visto che spaccia per errori di gioventù (“avevo vent’anni”) i due mandati di cattura per associazione a delinquere finalizzata alla truffa cui si sottrasse agilmente dandosi alla latitanza ai Caraibi e poi in Brasile.
Era il 1984 e lui, essendo nato nel 1950, aveva 34 anni. Fu poi condannato a 4 anni e mezzo e salvato dall’amnistia. Lui liquida il tutto con la soave espressione “ho avuto un problema”. Gli chiedono: quale? Risponde: “Gioco d’azzardo”. Naturalmente nessuno si becca due arresti e 4 anni e mezzo per qualche partitella a carte. Se invece organizza, con una banda di bari, partite truccate di poker e chemin per spennare decine di polli e intascare centinaia di milioni, grazie anche a rapporti con il boss Tony Genovese, non è gioco: è truffa. E il truffatore, in un altro paese, resta marchiato a vita da una diffusa quanto comprensibile diffidenza: non perché chi sbaglia non possa rialzarsi, ma perché la gente ha buona memoria, specie nel mondo degli affari. In Italia invece ha tutte le porte spalancate, grazie a una vasta platea di polli sempre pronti a farsi spennare. Grandioso, nella sua eleganza, il gesto di fare la carità alla figlia del malato di Sla: “I 500 euro al mese per un anno glieli do io”. Manca poco che il filantropo cuneese li tiri fuori di tasca a favore di telecamera, arrotolati. Forse confonde l’elemosina con Lele Mora.
Intanto chiama Landini “Maurizio”, come un compare di bisbocce al Twiga o al Billionaire. L’impressione, vedendolo all’opera, è che sia addirittura in buona fede: cioè che creda davvero a quel che dice. Anche quando sostiene che la politica non gli interessa. Ma chi dice in pubblico che B. è il numero uno, “un brand”, se non ha combinato nulla è “colpa della burocrazia” e dei “1200 parlamentari” (che sono 945), mentre in privato confida alla Santanchè “è malato, ha ragione Veronica, uno normale non fa ‘ste robe qui (le cene eleganti, ndr), al suo posto non dormirei la notte, ma non per le troie: per la situazione che c’è in Italia”, è già un politico fatto e finito. Lui non imita Berlusconi: lui è Berlusconi, o almeno crede di esserlo. Noi, però, fra il Cavaliere di Hardcore e gli aspiranti eredi, compreso il Ragioniere di Verzuolo, continuiamo a preferire l’originale. I polli che ha spennato lui, gli altri se li sognano.
Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 17 novembre 2012

domenica 11 novembre 2012

Obama è un emerito coglione

Obama è un emerito coglione, con lui ha vinto questa America meticcia, multirazziale, che mi sta sul cazzo … ha preso i voti di neri, sudamericani, portoricani, e a questi ci aggiungiamo pure i 35 milioni di morti di fame a cui Obama ha dato l’assistenza sociale … però ha un merito: ha rivitalizzato il Ku Klux Klan
.Borghezio: Eurodeputato Lega Nord - 7.11.12 (via puzziker)
So che pare brutto ricordarvelo, ma (anche) questa persona rappresenta voi e me in Europa.
(via misantropo)

giovedì 8 novembre 2012

Il PdL è pieno di omosessuali...

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" Il PdL è pieno di omosessuali, più o meno dichiarati, alcuni anche che fingono di essere sposati'', lo ha detto Luca Barbareschi al ''Cristina Parodi Live'' su La7, commentando la recente legge francese sui matrimoni gay. 

A Lu'... fosse solo questo il male...



.

Appunto....

martedì 6 novembre 2012

funerale da vivo



Vergogna per il saluto romano, tuttavia fa sorridere il 
commento di qualcuno su Fini: Il primo uomo che è andato 
al suo funerale da vivo ...

lunedì 5 novembre 2012

ancora il Celeste


Ma come Celeste? non eri  cristiano? ... non perdoni allora?
almeno stavolta metti via le ricevute!

voleranno carte bollate

https://www.facebook.com/giorgio.schiavinato/posts/10218479093226359