giovedì 14 luglio 2011

Meglio dormire. Andare al mare. Dimenticare?

In margine alla vicenda del Lodo Mondadori, ci sarebbe da ragionare su un’enormità. 
Talmente enorme che se ne parla poco e si fa finta di dimenticarsene, anche perché non si può vivere sempre nell’ angoscia più nera (un quid di rimozione, in Italia, è indispensabile per la sopravvivenza). L’enormità è questa: che secondo le carte giudiziarie il capo del governo di questo Paese si sarebbe giovato, per costruire le sue fortune, della corruzione di un giudice.
Reato più devastante, per un uomo che rappresenta le istituzioni, quasi non è concepibile. 
Sono le classiche e ricorrenti situazioni nelle quali ci si chiede “in quale altro Paese mai potrebbe accadere”, eccetera eccetera. Pure, nella puntuta difesa che il suo esercito di avvocati e i suoi familiari, e co-intestatari dei beni, fanno di Berlusconi, lo scrupolo di negare un’ accusa così infamante non appare certo al primo posto. Si fa cenno alla salute dell’ azienda, alla tutela dei posti di lavoro, si mette in discussione la cifra in ballo. Quasi si sorvola su ciò che ha originato tutto, e ha portato al colossale risarcimento di un altrettanto colossale danno: la corruzione, comprovata e già giudicata, del giudice Metta da parte di Cesare Previti per favorire la Fininvest. L’idea che chi ci governa e ci rappresenta nel mondo sia un corruttore di giudici è effettivamente troppo deprimente, e vergognosa, perché se ne possa prendere atto fino in fondo.
Meglio dormire. Andare al mare. Dimenticare.
Michele Serra (l’amaca - 12 luglio 2011)

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voleranno carte bollate

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