lunedì 24 ottobre 2011

Coraggio, visione, rischio, vittoria.






Coraggio, visione, rischio, vittoria. Il momento più emozionante del mondiale di rugby che si è appena concluso in Nuova zelanda con la vittoria degli all blacks è stato l’attimo in cui il capitano della squadra, Richie McCaw, si è voltato verso l’ultimo entrato e con un gesto breve del mento lo ha indicato: calci tu. Una frazione di secondo, chi era lì lo ha visto nitidamente. La palla era già fra le mani del più esperto Piri Weepu che però aveva già sbagliato tre calci, il capitano lo ha fermato con la mano, poi si è rivolto a Stephen Donald. Vai. E così il calcio della vittoria ha la firma di un ventisettenne escluso dal mondiale, la quarta delle riserve non convocata neppure in panchina. Era a pesca, quando il ct lo ha chiamato perché li raggiungesse a Auckland, ma lui non ha risposto. Aveva cancellato il numero dal cellulare “e lo sanno tutti che quando pesco non rispondo agli sconosciuti”. Rintracciato da un compagno di squadra è arrivato in finale del mondiale per andare in panchina e poi sostituire la terza delle riserve negli ultimi 50 minuti della partita. Apertura, regista. Ma non è tanto l’incredibile destino di questo giovanotto a stupire, la storia è piena di ballerine di fila diventate stelle per una sostituzione all’ultimo minuto. Il gesto decisivo, quello davvero sorprendente, è la decisione del capitano. Piazzi tu, la partita è tua. E’ del capitano il merito della vittoria – della scelta – come sua sarebbe stata la responsabilità della sconfitta. Se la politica italiana, soprattutto a sinistra, avesse un McCaw capace di far questo il destino del nostro paese sarebbe diverso. La possibilità di vincere sarebbe almeno un’ipotesi.
Concita de Gregorio

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voleranno carte bollate

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