In Grecia, e da noi fra quanto?

Hanno votato l’ennesima legge “salva patria”: tagli e sangue. “E’ il giorno zero” ha detto Papademos, fino al prossimo giorno zero, Fino alla prossima “salva patria”. Perché a quanto si legge questo centesimo “sforzo collettivo” non avrà altro risultato che rilanciare il problema di qualche settimana.

Intanto tra la popolazione, l’unico piano concreto e fattibile sembra quello di dar fuoco alla Grecia, tirare fuori i parlamentari e linciarli. La polizia si oppone, ma ci si domanda per quanto ancora possa continuare a lanciare lacrimogeni.

Se il paese fallisse si tornerebbe alla Dracma, svalutazione, cessioni e poi si ripartirebbe da zero (l’Argentina segna tra il +8% e il +6% dal 2003). Il problema sarebbe per le banche tedesche e francesi, e poi per tutti coloro che a catena hanno i titoli delle banche coinvolte: il mondo intero.  
Di fatto la Grecia non è l’Argentina, BCE e FMI continuano a far tagliare arti ad un paese malato grave sperando che non crepi. Ma tenendo aperte le frontiere tutti possono scappare dalla Grecia e trasferirsi altrove in Europa. Quelli che rimangono muoiono di fame figurarsi se hanno soldi per pagare i debiti.

Possiamo discutere all’infinito sulle colpe di Atene, ma di certo non sono stati i pensionati a fare passi più lunghi della gamba, non sono stati i pescatori, gli agricoltori, gli studenti. Non sono stati gli anarchici.

Le colpe sono di chi ha permesso la corruzione dilagante, di chi ha falsificato i conti pur di entrare nell’euro, di chi ha indebitato il paese. La colpa del cittadino è stata di credere nella democrazia partecipata dei capi popolo scelti per discendenza. Le stesse colpe che abbiamo noi quando votiamo gli Alemanno, i Rutelli, i Casini, i Bersani, i Berlusconi, i Pisanu, le Merkel, i Cameron, i Sarkozy, i Le Pen e via dicendo.

Ridete se vi rimangono i denti dopo aver manifestato pacificamente tutto il vostro dissenso.


fonte:http://solodascavare.tumblr.com/post/17545961219/in-grecia