domenica 1 aprile 2012

Operazione #DenunciaCalearo.

dopo leggi anche il post seguente http://gioschiavinato.blogspot.it/2012/04/calearo-2.html

Articolo di Di Germano Milite  fonte:clicca qui

         
CalearoLo scorso 30 marzo, un Massimo Calearo (fino ad allora sconosciuto come tanti altri parlamentari disutili) spavaldo e convinto di non dover scontare nulla per ciò che avrebbe asserito, si confessava alla nota trasmissione radiofonica “La Zanzara”: “Dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari – ha spiegato –.Rimango a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più”. Fino a novembre, ha detto ancora Calearo, “mi sono divertito a fare il consulente di Berlusconi sul commercio estero, ora non servo più. E’ usurante andare alla Camera solo a premere un pulsante”. Ma allora perché non ha la decenza di dimettersi, ha osservato più di qualcuno? La risposta è arrivata con una schiettezza degna di un regime dittatoriale dove chi governa e offende il popolo sa già che non subirà ritorsioni:“No, perché al posto mio entrerebbe uno del Pd molto di sinistra, un filo-castrista (sarebbe Andrea Colasio, assessore alla cultura a Padova, ndr)”. La franchezza raggiunge il suo culmine in chiusura di commento:“Con lo stipendio da parlamentare – continua – pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E’ una casa molto grande…
                             
L’arroganza scusabile ai parlamentari ha un limite? A sentir parlare persone come Massimo Calearo, deputato iscritto al gruppo “Popolo e Territorio”, sembrerebbe di no. Fortuna che, qualche cittadino, decide che la misura è colma e che è necessario agire ed andare un po’ oltre il comodo (ed inutile) commento indignato su facebook e twitter. Così, giusto per far comprendere a questi “rappresentanti del popolo” che non è più tempo di tollerare parassiti boriosi e biechi arrampicatori sociali.
E’ il caso di Lidia Mazzola, cittadina italiana ed elettrice che ha querelato il (dis)onorevole Calearo per Vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni Costituzionali, abuso d’ufficio ed indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Di seguito il testo completo della denuncia, da leggere e condividere ovunque e, possibilmente, da prendere come esempio per un’azione decisa e concreta contro questi signorotti convinti di vivere in una società feudale e dormiente.

TESTO DELLA DENUNCIA PRESENTATA AL COMMISSIARATO DI PS  "SPINACETO"-  ROMA - da Lidia Mazzola
 DENUNCIA - QUERELA  

La sottoscritta     Lidia Mazzola      , nata a     il                   e residente in                             denuncia quanto segue:
attraverso notizia stampa pubblicata dal giornale denominato "Foglio Quotidiano " del 30 marzo 2012 la sottoscritta  apprende che   Calearo Massimo , nato a Vicenza il 23 novembre 1955,  deputato presso il Parlamento della Repubblica Italiana  , iscritto al gruppo " POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)"   ha  rilasciato le seguenti pubbliche dichiarazioni  testualmente  qui riportate:  
"Calearo si è confessato alla Zanzara, la trasmissione di Radio 24: “Dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari – ha spiegato – Rimango a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più”. Fino a novembre, ha detto ancora Calearo, “mi sono divertito a fare il consulente di Berlusconi sul commercio estero, ora non servo più. E’ usurante andare alla Camera solo a premere un pulsante”. Il logorio, però, non è sufficiente a fargli dare le dimissioni: “No, perché al posto mio entrerebbe uno del Pd molto di sinistra, un filo-castrista (sarebbe Andrea Colasio, assessore alla cultura a Padova, ndr)”. Ma non c’è solo la politica a impedirgli di rassegnare le dimissioni: “Con lo stipendio da parlamentare – continua – pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo. E’ una casa molto grande…”.
La sottoscritta rileva nelle dichiarazioni di Calearo Massimo i seguenti reati:

1. Vilipendio della Repubblica e delle Istituzioni costituzionali a norma dell'art.  290 c.p. per aver  manifestato aperto disprezzo delle funzioni del Parlamento della Repubblica con  le seguenti frasi : "Dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari. Rimango a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. "

2.Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato ai sensi dell'art. 316 ter C.P. con rilievo delle circostanze aggravanti di cui all'319-bis  per quanto dallo stesso dichiarato : "Dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte" " mi sono divertito a fare il consulente di Berlusconi sul commercio estero, ora non servo più." In base alle sue stesse  dichiarazioni, il Calearo, quindi,  pur dichiarando di non svolgere più funzione alcuna presso l'Istituzione parlamentare , senza  aver provveduto conseguentemente a presentare le sue obbligate dimissioni dalla Pubblica Istituzione presso la quale presta servizio in qualità di pubblico ufficiale , continua a percepire indebite erogazioni di denaro carpite con palese omissione di atto dovuto (dimissione)  e in totale  malafede.
3Abuso d’ufficio  ai sensi dell'art. 323 c.p. in quanto con le sue dichiarazioni: "Dall’inizio dell’anno alla Camera sono andato solo tre volte, anche per motivi familiari rimango a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante. Non serve a niente. Anzi, credo che da questo momento fino alla fine della legislatura non ci andrò più"  ammette  di stare arrecando  intenzionalmente  ad altri un danno ingiusto e con le sue dichiarazioni : "Rimango a casa a fare l’imprenditore, invece che andare a premer un pulsante"  e: "Con lo stipendio da parlamentare  pago il mutuo della casa che ho comprato, 12mila euro al mese di mutuo" , di arrecare ingiusto vantaggio patrimoniale a sè.  Con rilievo delle particolari aggravanti relative all'alto profilo  istituzionale dell'incarico ricoperto dallo stesso.
Per  quanto esposto e documentato, la sottoscritta chiede  espressamente (nelle forme previste dall'art art. 347 c.p.p.).  che si proceda in ordine  ai reati indicati e  sugli altri reati eventualmente riscontrabili dall'Autorità Giudiziaria  , nei confronti di CALEARO  MASSIMO , nato a Vicenza il 23 novembre 1955  e domiciliato presso il Parlamento italiano.
Roma, 31/03/2012
Lidia Mazzola

Ecco: sarebbe bello se anche alcuni parlamentari seguissero questo esempio e prendessero le distanze, non solo con le vuote parole, da personaggi come Calearo. Altrimenti poi diviene un po' inutile lagnarsi per il "sentimento di antipolitica" che si fa largo in maniera sempre più decisa tra la popolazione. In attesa della realizzazione dell'utopia repubblicana, comunque, sarebbe ancora più bello se fossero tantissimi altri cittadini-elettori ad emulare il gesto di Lidia Mazzola. YOUng lancia ufficialmente l'operazione #DenunciaCalearo, sperando che ad aderirvi siano in tantissimi. Occorre un segnale forte e deciso, un segnale di attivismo che non si limiti alla tastiera. 

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voleranno carte bollate

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