Sarà la quarta o la quinta volta, in vent’anni di berlusconismo, che il Cavaliere ridiventa affidabile, generoso, disinteressato, avveduto, bipartisan.
Di solito gli capita – casualmente, s’intende – quando perde le elezioni, quando rischia di restare fuori dai giochi, quando ha bisogno di una sponda con quelli che fino a un mese prima insultava. E ovviamente quando i suoi processi si mettono male, quando le sue tivù hanno bisogno di alleanze.
E quelli, ogni volta, ci cascano: i suoi ‘non sono voti di serie B’, per carità, e ‘basta con la logica del nemico da abbattere‘.
Ci cascano, ancora una volta, senza capire che questa è davvero l’ultima: non per il Caimano, ma per loro.
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