“[…] Siamo teleguidati e teleinformati al punto che la capacità di pensare non è altro che un ricordo sempre più offuscato da chi pensa per noi. Ciò che importa davvero è la casa, il lavoro, la famiglia, mangiare, bere, andare al cinema; o vedere la televisione e leggere il giornale illusi di essere aggornati. In realtà non ci rendiamo conto che siamo in balia di giochi sottili e subdoli, certamente non trasparenti. Diventiamo ogni giorno un po’ più pesanti anziché pensanti, prevale l’azione sul pensiero. Esseri pensanti prima che agenti. Siamo meccanicamente controllati. […]”
— | Bruno Morelli - L'identità zingara (via aliceindustland) |
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