venerdì 30 settembre 2011

Evoluzione....


LEGA:Chi sgarra, è fuori. Chi critica i vertici leghisti, è fuori.


[…]C’è chi la chiama «la museruola», chi «la clava», altri il «bavaglio padano». I più malvagi, «la circolare Ceausescu». È la lettera recentemente arrivata in tutte le segreterie «nazionali» e provinciali del Carroccio, il documento che riprende la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio federale leghista dello scorso 29 giugno. Obiettivo: evitare le parole in libertà difformi dai dogmi del movimento, da parte di amministratori e dirigenti. È, anche, lo strumento che potrebbe consentire a Gian Paolo Gobbo, il segretario «nazionale» veneto, di decidere l’inaudito: l’espulsione di uno dei sindaci più popolari d’Italia, Flavio Tosi da Verona. Che è di gran lunga il Comune più importante amministrato dal Carroccio.
D’ora in avanti verranno accuratamente selezionati
«gli esponenti politici autorizzati a rilasciare dichiarazioni pubbliche in nome e per conto della Lega»
mentre
«i presidenti di Regione, Provincia e i sindaci, i segretari e/o commissari nazionali, provinciali, circoscrizionali e cittadini potranno parlare esclusivamente su temi afferenti al territorio di loro competenza».
Chi sgarra, è fuori. Chi critica i vertici leghisti, è fuori.
«Padania Libera».

 Wil NonLeggerlo

Il prete tocca i neri, non dia l'eucarestia a mio figlio: potrebbe prendere malattie














Succede questo ne civilissimo e religiosissimo nord-est:
Una signora s'incazza col sindaco: il prete tocca i neri e poi da la comunione a suo figlio.
Questione di Igiene? potrebbe essere ma.....
Le nostre signore sono poi certe che il loro marito non abbia incontrato qualche lucciola extra-comunitaria prima di rincasare? 
Come si spiegherebbero altrimenti certi contagi contagi?









Prime crepe nella lega: non tutto è perduto!

mercoledì 28 settembre 2011

Imprenditori comunisti




Lo hanno contestato. Il povero ministro Matteoli si è ritrovato fischiato dove meno se lo aspettava, ad una assemblea di imprenditori edili. Roba che neanche un picchetto di metalmeccanici incazzati davanti ai cancelli di Mirafiori.

Almeno un miracolo, va riconosciuto, a Berlusconi è riuscito: il Presidente operaio ha trasformato persino gli imprenditori in pericolosi comunisti.

lega liberi tutti

Come sono lontani i tempi in cui la lega andava in parlamento col capio.
Ora per un piatto di lenticchie e qualche poltrona .......................

Trilussa conosceva Berlusconi?


la normale dialettica politica

lunedì 26 settembre 2011

la cacca del cane (due)





Non so se ho capito bene, ma a quanto pare tra qualche giorno potrebbe accadere più o meno quanto segue:
  • io scrivo una cosa che riguarda il signor X (tipo che camminando per strada l'ho visto far fare al suo cane la cacca sul marciapiede senza raccoglierla con l'apposito sacchetto);
  • al signor X non piace quello che ho scritto (magari perché è un personaggio pubblico e non gli va di far sapere in giro che inzacchera impunemente i marciapiedi strafottendosene di chi ci deve passare);
  • il signor X, indispettito, mi manda una mail invitandomi a rettificare quello che ho scritto;
  • da quel momento, a prescindere dalla verifica della fondatezza di ciò che ho scritto (vale a dire indipendentemente dal fatto che il signor X abbia effettivamente omesso di raccogliere la cacca del suo cane, magari davanti ad altre dieci persone), io ho 48 ore di tempo per pubblicare sul blog una rettifica (cioè, supponendo che quello che ho raccontato risponda al vero, per ritrattare scrivendo una cosa falsa);
  • se non opero la rettifica entro le 48 ore possono farmi pagare una multa dell'importo massimo di dodicimila euro.
Ora, io voglio sperare di aver capito male: perché se avessi capito bene si tratterebbe non soltanto di una norma liberticida, ma di una disposizione che in determinate condizioni costringerebbe i blogger a scrivere addirittura delle bugie; visto e considerato che tali sarebbero, a meno che non mi sfugga qualcosa, le rettifiche di circostanze che rispondono al vero.
Passi (si fa per dire) metterci il bavaglio: ma obbligarci a mentire, abbiate pazienza, non vi pare un tantino troppo?
Metilparaben 

la cacca del cane








Qualche giorno fa su Facebook ho postato (rubandolo da qualche parte) il seguente pensiero:


"Gran parte degli elettori di destra sono nei confronti dei propri politici come quei proprietari di cani che non si prendono la responsabilità delle loro cacche."  


Devo dire che è piaciuto a più d'uno dei miei amici, a qualcuno un po meno, dicendomi de visu che lui la cacca del suo cane la raccoglieva.
Ma lo ha fatto più che altro per ribadire la sua collocazione politica, io non dispero, talvolta basta ricordare loro il passato socialista del berlusca per metterli in crisi.















il Blog di Castelfranco Veneto

domenica 25 settembre 2011

Gelmini, poveraccia.





(.......) Gelmini non ha capito che non c’è stata proprio nessuna «polemica».


C’è stato, piuttosto, un piccolo ma liberatorio rito collettivo nei confronti di un ministro dell’istruzione che ha pesanti difficoltà con i congiuntivi, che palesa un vocabolario povero e approssimativo, che si è fatta eleggere con i voti della Lega ma si è fatta promuovere all’esame di stato con il voto di Catanzaro, semplicemente perché era una studentessa un po’ somara.
Ancora: c’è stato un piccolo, satirico atto di rivolta collettiva verso una signora diventata responsabile della ricerca e dell’università ma capace ogni volta che va in tivù solo di ripetere a memoria frasette evidentemente scritte da altri – i suoi consiglieri, qualcuno che disperatamente cerca di farla sembrare intelligente: ma l’impresa fallisce appena chiunque altro la contraddice e lei naufraga nella sua pochezza culturale e intellettuale.
Infine, c’è stata una reazione di un pezzo di opinione pubblica italiana – minoritaria finché vi pare, ma chissà – a 18 anni di prosopea farlocca e autoincensatoria, dai sondaggi di Diakron al ‘miglior premier degli ultimi 150 anni’, e tracimata venerdì nell’epocale costruzione di un tunnel inesistente.
Gelmini, poveraccia, non può certo essere crocifissa per un comunicato stampa scritto male da qualche suo collaboratore. Ma lei e il suo tunnel sono diventati i simboli della meritocrazia alla rovescia del quindicennio berlusconiano.
Se ne faccia una ragione, che è ancora giovane e quando tutto sarà finito avrà comunque davanti a sé un futuro di reality show e magari di servizi fotografici sadomaso, tipo la Pivetti.
E si baci pure i gomiti di tanto gratuito destino.


Piovono rane

neutrini in sorpasso

venerdì 23 settembre 2011

Fra l'oleandro e il baobab

La Procura di Roma ha appena chiesto il rinvio a giudizio del giovane etiope El Israel, reo di aver spezzato due rametti di un cespuglio cogliendo dei fiori nel parco per la fidanzata e di aver così “danneggiato un oleandro posto a ridosso di una aiuola decorativa, con l’aggravante di aver commesso il fatto su bene esposto alla pubblica fede ”. 
Il mascalzone rischia da 6 mesi a 3 anni di galera. 
Se Berlusconi, invece di continuare a corrompere, abusare e frodare, si decide a strappare qualche ramo di oleandro in un’aiuola, ce lo leviamo dalle palle.



M.T. sul F.Q. di oggi.

fwd VittorioZucconi - La Lega lo segue


[…]Il partito dei boss Bossi, controllato dal vecchio lupo infermo, dalla imperiosa moglie sicula che sta esigendo per i suoi figli il conto di quello che il vecchio le ha fatto subire, e’ una polenta fredda che si regge soltanto grazie al vivere parassiticamente all’ombra del protettore e dei soldi succhiati avidamente dalle mammelle della politica romana, come il peggiore dei vecchi democristiani meridionali contro i quali tanto aveva ragliato. Soltanto se trovasse un altro “sponsor”, un’altra stampella alla quale appoggiare il proprio fallimento – non avendo cambiato nulla di sostanziale in Italia ormai a una generazione della nascita del movimento – potrebbe lasciare SB, ma per ora nessuno può offrire alla famiglia Bossi e ai suoi “capo regime” nulla di sostanzioso.[…]

VittorioZucconi - La Lega lo segue

fwd piovono rane “Accarezzare il cane, quando ubbidisce”


mercoledì 21 settembre 2011

La Malavitola

Un tempo, per quanto malavitosi, i politici italiani si sforzavano di parlare una lingua diversa da quella della malavita. Ora i linguaggi coincidono, e Ferrara modestamente è all’avanguardia. Commentando l’indagine di “questi ragazzotti in cerca di protagonismo” (i pm di Napoli) sul ricatto a B. di Lavitola & Tarantini ha dichiarato: “Che c’entra col ricatto il fatto che degli amici sono un po’ insistenti e alla fine ti spillano dei quattrini? Io li proteggo, embè? È un ricatto questo? No, è protezione di un amico. Io sono molto ricco e generoso, gli ho dato dei soldi. È reato questo?”. Provate ora a rileggere queste parole con un lieve accento siciliano, meglio se con inflessione corleonese: “Minchia, signor commerciante, scusasse se sono tanticchia insistente, ma vossia è motto ricco, c’ha i piccioli pure int’u culu e abbiamo saputo puro che c’ha delle bedde criaturi che vanno alla scola in cima alla strata, ma bisogna starci attenti a ‘sti picciriddi, quacchiduno potrebbe facci del male, e noi li vogliamo sempre in salute, infatti siamo qui a offrirci la protezione, che costa puro poco… E me lo chiama pizzu chistu? Ma quali pizzu, quali riato! Chista protezione è! Generosità è! Ci siamo capiti, ah? Che facciamo, ripassamo domani?”.
Marco Travaglio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/21/la-malavitola/158890/

credibilità all'estero: Le Soir, Belgio.


martedì 20 settembre 2011

Parole non presenti in tutte le lingue:



L’esprit d’escalier: (francese) La sensazione che provi dopo aver finito una conversazione,quando ti vengono a mente le cose che non hai detto ma che avresti 
voluto e/o dovuto dire.


Waldeinsamkeit: (tedesco) La sensazione di essere solo in un bosco.


Meraki: (greco) Fare qualcosa con creatività, amore, mettendoci l’anima.


Forelsket: (norvegese) L’euforia che provi la prima volta che ti innamori.


Gigil: (Filipino) L’urgenza di strizzare e toccare qualcosa di carino.


Pochemuchka: (Russian) Una persona che fa un sacco di domande.


Pena ajena: (Mexican Spanish) L’imbarazzo che provi nel guardare l’umiliazione di qualcuno.


Ilunga: (Tshiluba, Congo) Una persona che perdona un torto una prima volta, anche una seconda, ma mai una terza.


Saudade: (portoghese): Il dolore che provi quando ti manca qualcuno o qualcosa. 
Un sentimento che va oltre la nostalgia, poiché è una forte malinconia che ammala le persone.



Il buon senso e le chiavi, cinque anni dopo


Il buon senso e le chiavi, cinque anni dopo:
«Questo è un governo che, bocciato dalla maggioranza degli italiani, dalla Banca d’ Italia, dalla finanza internazionale, dovrebbe avere il buon senso di restituire le chiavi di Palazzo Chigi, prima di arrecare altri e irreparabili danni al Paese».


Dichiarazione di Berlusconi in seguito al declassamento del debito italiano durante il secondo governo Prodi, sempre da parte di S&P. 


Piovono rane

domenica 18 settembre 2011

Differenze


"Certo non gli mancava il fegato, a Bettino Craxi. Gli avevano suggerito di uscire dal retro dell'hotel Raphael, per evitare la folla che assiepava davanti, ma lui non ne aveva voluto sapere. E allora – è la sera del 30 aprile 1993 – la affronta, quella folla. E succede quel che tutti sappiamo: gli tirano le monetine, gli sventolano banconote da 1000 lire urlando: «Prenditi anche queste». Quel giorno un imprenditore amico andò a trovarlo ma, lui sì, preferì uscire dal retro. Era Silvio Berlusconi.".

Filippo Facci - 2003

Rivalutare Lobroso?


Decisamente si! è ora di rivalutare Lombroso!

Ecco perchè chiudere Anno Zero

Pari opportunità?




In Italia c’è un ministro delle pari opportunità?Avete voi udito una parola, una parola sola, dalla bocca del ministro delle Pari Opportunità, a proposito del giro di “patonze” scambiate e retribuite e lusingate con false promesse di carriera a spese dei contribuenti? Voi mi risponderete che Mara Carfagna, autrice di un memorabile disegno di legge per punire i clienti delle prostitute, non ha la biografia adatta per esprimersi su questa materia, che pure sarebbe di sua competenza. Avete ragione. Ma il ministro delle Pari Opportunità avrebbe modo, pur continuando a tacere dignitosamente, di compiere un gesto inequivoco confacente alla sua attuale funzione: onde farci memori della sua esistenza, rassegni le dimissioni. Non penserà mica di poter stare lì su quella poltrona a parlare d’altro!

http://www.gadlerner.it/2011/09/18/in-italia-ce-un-ministro-delle-pari-opportunita.html

sabato 17 settembre 2011

facebook Arcuri


Invidiosi? di Massimo Gramellini




Putin ha dichiarato a un congresso di imprenditori che chi critica le notti brave del suo amico Silvio è un invidioso. Il gerarca russo appone la sua firma d’autore all’ideologia che ha dettato legge negli ultimi decenni: il Pensiero Unico Turbomaterialista, il cui acronimo PUT richiama benevolmente il suono di una flatulenza. Secondo tale visione maschilista e totalizzante del mondo, gli esseri umani desiderano soltanto fare orge, intascare mazzette e sculettare in tv, non necessariamente in quest’ordine. È inconcepibile che qualcuno possa nutrire interessi culturali, romantici, spirituali. Quindi chi fa la morale al PUT è come la vecchietta di De Andrè, che dava buoni consigli solo perché non poteva più dare cattivo esempio.


Ora, nessuno è privo di vizi. Ma contesto l’idea che tutti desiderino quella roba lì. Io, per dire, fra una cena con Steve Jobs e una con la consigliera regionale vestita da suora, preferirei conoscere il vecchio Steve, anche vestito normalmente. Il fatto che i media (mea culpa) intervistino le squinzie invece delle ricercatrici, non significa che tutte le ricercatrici ambiscano a diventare squinzie. Esistono ricercatrici felici di esserlo (purtroppo lavorano all’estero), come esistono anziani rappacificati con se stessi che la sera vanno a letto con un buon libro e magari con una persona che amano, ricambiati. E certo non invidiano chi esibisce o ricerca corpi rifatti, volgarità e ignoranza. Vede, signor Putin, non siamo invidiosi. Solo un po’ imbarazzati per quelli, come il suo amico, che non sono più capaci di ascoltare la voce provvidenziale della vergogna.

Il Cavaliere risponda


Maggioranza coesa


martedì 13 settembre 2011


Berlusconi sconfitto sulle dieci domande
Il caso senza precedenti di un leader politico che denuncia delle domande, perché non può rispondere, ha fatto il giro del mondo, così come gli insulti del Premier ai nostri giornalisti e il suo invito agli industriali a boicottare la pubblicità su Repubblica. Tutto inutile. Perché il tribunale ha stabilito che è legittimo anche in Italia - per un giornale che intenda farlo - svelare le menzogne del potere e chiederne conto, è legittimo incalzare un Premier su vicende poco chiare finché non si assuma la responsabilità di spiegarle davanti alla pubblica opinione. La pretesa di Berlusconi di soffocare un’inchiesta scomoda e di zittire un giornale è stata sconfitta.
Ezio Mauro su Repubblica.

venerdì 9 settembre 2011

pagano sempre i soliti






Nè sulle spese militari,
nè sulle ricchezze ilecitamente sottratte al fisco, 
né sui privilegi del Vaticano, 
né sugli sprechi della politica, 
né sui costi delle concessioni pubbliche, 
né sui grandi patrimoni,
le varie manovre finanziarie hanno voluto incidere davvero.
E si potrebbe continuare. 
E' ormai banale dirlo,
ma amaramente vero:
i costi della crisi sono a carico 
della moltitudine dei deboli.
P.Ricca

mercoledì 7 settembre 2011

Perle in rete


- Se il voto sulla fiducia fosse tassato questo
  governo ci avrebbe già fatto uscire dalla crisi.


- Con ordine: elvis è vivo, 
  ustica è risolto,
  gigi d’alessio sa cantare,
  la manovra servirà a qualcosa.


- Ho impostato “Padania” sul navigatore satellitare 
  e sono tre giorni che giro in tondo come un coglione!


- Dio ga crea' el mondo,
  tutto el resto el xe' sta fato in China ...... 

martedì 6 settembre 2011

Senza parole


Tutto il mondo è paese


La prova che qualche prete ancora esiste


vogliamo parlare dello sciopero del 6 settembre? Come si fa a non sostenerlo, come si può essere complici di chi vuole distruggere i diritti dei lavoratori in nome del profitto? Altro che una giornata di sciopero, dovremmo bloccare il Paese per un mese intero. E nel Pd ci sono pure esponenti che dicono alla Cgil di considerare inopportuno lo sciopero. Dobbiamo difendere i contratti nazionali, altro che l’arroganza della linea minchione-Marchionne. E poi basta con i dirigenti sindacali sul libro paga dei padroni. I poteri sono fortissimi ma noi abbiamo le idee e le istanze collettive, dobbiamo ribellarci.
che chiude: Io credo perché vedo ancora tanto amore e tanta voglia di giustizia. Il mondo va contro un muro senza pilota ma possiamo invertire la rotta. È faticoso ma si può e bisogna farlo mettendosi tutti a disposizione. Il capitalismo si può sconfiggere.

voleranno carte bollate

https://www.facebook.com/giorgio.schiavinato/posts/10218479093226359